Giro d’Italia 2019, Presentazioni Squadre: Astana

L’Astana si preannuncia come una delle formazioni più attrezzate sulle strade del Giro d’Italia 2019. Giunta alla sua tredicesima partecipazione alla Corsa Rosa, quest’anno in programma dall’11 maggio al 2 giugno, la compagine kazaka ha da sempre rivestito un ruolo di primissimo piano all’interno del primo GT stagionale. Sebbene nelle due precedenti edizioni non siano maturate vittorie di tappa, in assoluto sono 13 quelle centrate in passato, con Fabio Aru, Vincenzo Nibali e Paolo Tiralongo a quota 3 ciascuno. Tre sono anche le vittorie finali, ottenute due volte con lo Squalo dello Stretto (2013 e 2016) dopo il trionfo di Alberto Contador nel 2008. Nella passata edizione è stata invece conquistata la Maglia Bianca di miglior giovane, con lo stesso corridore che quest’anno punterà a salire nuovamente sul podio sfruttando il lavoro di una selezione particolarmente attrezzata per le frazioni in quota.

Stiamo ovviamente parlando di Miguel Ángel López. Il 25enne scalatore colombiano ha dimostrato nella scorsa stagione tutta la propria solidità sulle tre settimane salendo sul gradino più basso del podio tanto nella Corsa Rosa quanto alla Vuelta a España. Dopo aver vinto a inizio anno il Colombia 2.1 e a fine marzo la Volta a Catalunya, gli si chiede la consacrazione che gli faccia definitivamente abbandonare lo status di “giovane promessa”. Per riuscirci dovrà rivelarsi meno attendista di quanto sia stato un anno fa e provare a difendersi al meglio nelle prove contro il tempo, in quello che inevitabilmente rappresenta il suo tallone d’Achille.

A scortarlo in salita saranno due corridori di sicuro affidamento. Il primo è Pello Bilbao, sesto classificato un anno fa e alla terza apparizione nella corsa del Belpaese. Dopo un ottimo impatto scandito dal terzo posto alla Vuelta Valenciana e alla Vuelta a Murcia (dove si è imposto nella frazione inaugurale), col quarto alla Ruta del Sol a fine febbraio, il 29enne di Guernica ha tirato il fiato per giungere al meglio all’appuntamento. Scalatore puro, può essere utile tanto come ultimo uomo quanto – e soprattutto – come eventuale testa di ponte. Ragionamento che calza a pennello anche sulle qualità di Ion Izagirre, uomo perfetto per le prove di una settimana ma che spesso in carriera ha dimostrato qualche limite di troppo sulle tre. Il vincitore del Giro dei Paesi Baschi non è mai andato oltre il nono posto finale (ottenuto nella scorsa edizione della Vuelta), ma ha dalla sua la grande capacità di inserirsi nelle fughe e una predisposizione unica nel rivelarsi utile al capitano di turno, tutte doti che lo rendono una mina vagante da non sottovalutare.

La vocazione sarà soprattutto per le salite e in questo non mancherà una solida componente italiana. Sia Dario Cataldo che Davide Villella rappresentano garanzie assolute di rendimento. L’abruzzese è alla decima partecipazione e, dopo aver capito di non poter curare con particolare profitto la classifica generale, si è sempre imposto all’attenziome come uno dei gregari migliori, in grado sia di lavorare in gruppo che di infilarsi nelle azioni di giornata. Per il 27enne di Magenta, vincitore nel 2017 della classifica riservata agli scalatori alla Vuelta e alla quinta presenza al Giro, è invece prevedibile un surplus di lavoro nelle frazioni intermedie dopo un’ottima campagna delle Ardenne in cui è sempre stato in prima linea favorendo le azioni di Jakob Fuglsang.

Per le tappe di montagna un altro nome interessante è quello del ceco Jan Hirt, già dodicesimo in classifica due anni fa all’esordio nella corsa e fresco di settimo posto al Tour of the Alps, dove è andato vicino al successo a Scena. Altro uomo utile sui tracciati di media difficoltà è invece Andrey Zeits, kazako che si presenta alla Corsa Rosa per la nona volta e che nelle precedenti diciassette apparizioni in un GT non si è mai ritirato. Completa la selezione il più passista del lotto: Manuele Boaro. Il 32enne veneto, al settimo Giro della sua carriera, avrà il compito di tenere il più possibile al coperto Lopez nella prima settimana e dovrà inevitabilmente provare a entrare nelle fughe, qualora la condizione glielo permetterà, quando all’orizzonte si staglieranno le montagne.

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